Aviat

Missione aprile 2022

3 Aprile

Sono appena le 9 ma non so se arriverò in fondo. Sono un po’ stanchino e mi cala la palpebra, ma non posso non raccontarvi un po’ delle emozioni che abbiamo vissuto oggi.
Sono due giorni che siamo qui e abbiamo già collezionato un tot di richieste di aiuto: centri medici, pozzi, scuole, progetti agro alimentari…
Oggi invece al villaggio di Blama Kondi è stata festa grande con canti, balli eseguiti da una popolazione in festa perché è stata loro donata una nuova scuola… O meglio 3 aule che andranno a sostituire soprattutto le aule ancora di fango e paglia. Una goccia nel mare dei bisogni, un mattone per portare un po’ di entusiasmo e voglia di cultura in un mondo dove molti degli adulti sono ancora analfabeti. Di questo ce ne siamo resi conto quando nel pomeriggio abbiamo incontrato le donne della cooperativa di Zooti che aiutiamo da anni, contente sì ma intente a trafficare con pentoloni bollenti per ricavare olio di palmma, o a muovere con maestria farina di manioca per trasformarla in farina di tapioca.
Poi frotte di bambini, che pur si moltiplicavano all’ improvviso quando abbiamo accennato a donare loro un chupa chupa o una biro.
Provo a vedere se con un po’di foto riesco a rendere l’idea. Sono proprio cotto.
Domani si parte verso il Nord, ma vi racconterò.

5 Aprile

Un attimo e siamo al nord. Dopo l’intensa giornata di sabato, con ancora negli occhi l’inaugurazione, l’incontro con la cooperativa delle donne… Ieri mattina dopo l’intensa messa vissuta alla parrocchia siamo partiti.
Prima tappa da Cuori Grandi da suor Patrizia e Maristella, che raggiante ci ha raccontato un po’ le novità della casa, della scuola. Poi siamo arrivati all’orfanotrofio NDN di Notzè dove abbiamo incontrato la solita situazione con i bambini un po’lasciati a sé, purtroppo ci sono anche queste realtà. Abbiamo lasciato un po’di alimenti che per bambini che crescono non guasta mai.
Infine al Villaggio della Gioia da suor Elisabetta. Un altro mondo, un altro modo di gestire i bambini… Puliti organizzati, responsabili. Quattro chiacchiere fraterne, una visita al nuovo centro sportivo che è stato creato soprattutto per volontà di Paolo Zarantonello. Bellissimo vedere questi bambini contenti di questa opportunità. Distribuzione di magliette donate dalla Dechatlon tramite Antonio Carusone e distribuzione di chupachupa donati dai bimbi della scuola Rubri di Zolino
Questa mattina mentre io ho visitato una trentina di persone… Carla e Maurizia hanno accompagnato suor Betta a portare ancora un po’di viveri arrivati con il container a 4 famiglie indigenti. Cosa ha scatenato questo in mia moglie è difficile da spiegare… Anche Carla si è lasciata prendere dal desiderio di essere concretamente utile
Nel pomeriggio ripartenza per Sokodé. Ci siamo fermati nel villaggio dove giovedì faremo il pozzo per renderci conto della situazione… Critica, con capanne di paglia e fango. Ci hanno accompagnato dove si riforniscono d’acqua e ci è presentata proprio la situazione che ci aveva presentato Philippe… Nota incredibile notare comunque che in questa povertà estrema al bordo della pozza c’era un cellulare, che non toglie nulla alla fatica, ma è sintomo di quanto questo strumento ci condizioni.
Domani incontri organizzativi… Incontro a Kolowarè con suor Claire, a Efem Kabie con pere Robert e infine con il vescovo Celestin. Non so se daranno frutto per la preparazione delle missioni future… Spero di sì
Intanto la missione continua.

7 Aprile

Due giorni intensi trascorsi a parlare a discutere sul nostro modo futuro di essere in Togo. Per capire come dare un aiuto concreto e continuo, non solo un mordi e fuggi per liberare la coscienza di noi ricchi occidentali.
A Kolowarè prima con suor Claire, la responsabile del CMS, per oltre due per cercare di capire i bisogni; mi sono reso conto che bisogna investire in progetti, programmare gli interventi cercando una continuità con chi in Togo ci rimane ogni giorno. Non è più sufficiente vedere tante persone, mandarle a casa con un farmaco gratuito e non pensare poi come starà domani quando non avrà i soldi per continuare le terapie o per fare gli esami….
Poi incontro con Möses un ragazzo che si interessa di cecità. Poi Ouro
Il tecnico oculista. Con Houro il tecnico dentista che ci presenta i problemi del gabinetto dentistico: l’autoclave che non si apre, la lampada e l’acqua del riunito che non funzionano… “E allora come fai a lavorare?”. “Lavoro alla togolese!”.
Ieri mattina,dopo aver incontrato il DPS di Sokode, ci siamo spinti ancora più a Nord al villaggio di Siou dove abbiamo incontrato suor Martina Bernardi, una suora di Padova della congregazione NSA. È valsa la pena fare tutti i chilometri sulla nazionale intasata da camion carichi all’inverosimile a volte bloccati in mezzo alla strada.
Ci ha presentato una realtà con la quale sarebbe possibile collaborare… Una comunità che grazie alle suore è in fermento e crescita. Abbiamo avuto il tempo anche di fare un po’ di discorsi sulla presenza degli occidentali in Africa come sfruttatori delle risorse locali. Un rispolverare la ‘teologia della liberazione’ di Camillo Torres. Ci siamo interrogati con Maurizia e Carla sulla situazione, su cosa poter fare non per pulirsi la coscienza, ma per essere veramente di aiuto…
A sera rientro a Sokode con il nostro Philippe, senza il quale non potremmo essere qui.
PS le foto sono quelle che sono…

8 Aprile

Come era prevedibile la giornata di oggi ci ha riservato delle grandi emozioni. La costruzione di un pozzo al villaggio di Gaougblè. È il villaggio dove ci eravamo fermati alcuni giorni fa andando al Nord dove le donne o i bambini erano costretti a scavare buche per raccogliere acqua sporca per i bisogni quotidiani. La grande emozione cresciuta nell’attesa esplode in un applauso, in una manifestazione di gioia quando il fiotto d’acqua esce dal forage appena scavato. Il caldo a mala pena attenuato dall’ombra di un cespuglio scompare di fronte alla gratitudine di chi ti si inginocchia davanti per manifestare la sua gratitudine o inscena un ballo.
Abbiamo avuto la presenza della sindaca del comune, che immancabilmente ci ha chiesto altri aiuti… La pelle bianca per loro è sinonimo di soldi e allora senza giri di parole si chiede.
La considerazione che mi viene da fare è che se investisse in pozzi, in scuole, in attrezzature agricole piuttosto che in armi, forse il mondo sarebbe migliore, certamente la vita sarebbe ‘spartita’ meglio.
Scendendo verso Lomè, Philippe ci ha portato a visitare il villaggio di Betohoui dove, pur in nostra assenza, abbiamo finanziato la costruzione di un pozzo, che come abbiamo visto funziona a pieno regime, quasi insufficiente per il villaggio. Tutte le donne in paziente attesa del loro turno, poi con un bacile da 30 chili sulla testa via verso la capanna. Un villaggio ben ordinato, pulito (si fa per dire) partecipe e grato di questo pozzo.
Infine a sera, ciliegina sulla torta, è stato molto bello fermarci all’orfanotrofio Joko Togo a Tseviè, incontrare la sua fondatrice e anima Sylvia, una signora belga, che nel donarsi a bambini svantaggiati ha trovato pace dopo la perdita prematura del marito.
È stato bello ascoltare il suo racconto, il suo messaggio di speranza per 25 bambini accolti in una struttura essenziale, ma funzionale. Ci ha richiamato al concetto di “bisogni di base”, non schiacciati dal superfluo.

10 Aprile

Questi ultimi 2 giorni sono stati molto intensi e, tanto per cambiare, molto positivi e proficui.
Siamo partiti ieri mattina sotto una pioggerellina, che non prometteva nulla di buono. La pista che ci ha portato a un villaggio vicino a Vogan era già in parte allagata.. ma siamo comunque arrivati al Centro Medico dove ci aspettavano un tot di donne che volevano fare un’ecografia. Tutte donne incinta che non avevano mai fatto un’ecografia, donne che uscendo dall’ambulatorio si scambiavano le opinioni, non sapendo prima cosa le aspettasse. Donne che secondo quanto avevo chiesto a Marc (infermiere-farmacista del CMS) non dovevano essere più di 25/30… e alla fine ne ho viste 54! Alla fine era solo una rapida occhiata con l’ecografo per valutare la data, il battito cardiaco del bimbo e la presentazione.
Ma il bello è stata Maurizia, che per “ingannare l’attesa” ha rispolverato la sua missione di maestra e, filmata dalla paziente Carla, ha dialogato con un gruppo di bambini, gli ha fatto un po’ di tabelline, disegnato un circuito i cui giocare con tappi di bottiglie gelosamente recuperati. Ha lasciato il cuore per quei bambini, senza niente, senza un gioco, senza un’aspettativa diversa dalla misera quotidianità fatta veramente di poco. Visita al forno del villaggio.
Oggi invece una rapida visita a le Grand Marché, dove abbiamo comprato i soliti passport di osso, attorniati da un tot di ragazzotti che ci volevano vendere di tutto.
Nel pomeriggio incontro con i bambini aiutati a distanza… Mi è piaciuto che alla fine le mamme e i babbi hanno riordinato e pulito tutto senza che lo chiedessi loro.
A sera abbiamo incontrato David un ‘ragazzo ‘ di 44 anni che dall’età di 14 anni, dopo una iniezione anti malarica e rimasto paralizzato agli arti inferiori; grazie a un contributo della BCC imolese inizierà un’attività autonoma da calzolaio. È stato emozionante veder la sua gioia, che quasi non conteneva le lacrime. Ora tocca a lui usare questa opportunità che gli viene offerta.
E così siamo alla fine di questa esperienza africana… Domani sera si riparte per l’Italia. Dovrò “rileggere” bene tutte le esperienze di questi giorni, raccontarle a chi condivide con me questa avventura di AVIAT e insieme valutare le prossime strategie di intervento.

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