Questi ultimi 2 giorni sono stati molto intensi e, tanto per cambiare, molto positivi e proficui.
Siamo partiti ieri mattina sotto una pioggerellina, che non prometteva nulla di buono. La pista che ci ha portato a un villaggio vicino a Vogan era già in parte allagata.. ma siamo comunque arrivati al Centro Medico dove ci aspettavano un tot di donne che volevano fare un’ecografia. Tutte donne incinta che non avevano mai fatto un’ecografia, donne che uscendo dall’ambulatorio si scambiavano le opinioni, non sapendo prima cosa le aspettasse. Donne che secondo quanto avevo chiesto a Marc (infermiere-farmacista del CMS) non dovevano essere più di 25/30… e alla fine ne ho viste 54! Alla fine era solo una rapida occhiata con l’ecografo per valutare la data, il battito cardiaco del bimbo e la presentazione.
Ma il bello è stata Maurizia, che per “ingannare l’attesa” ha rispolverato la sua missione di maestra e, filmata dalla paziente Carla, ha dialogato con un gruppo di bambini, gli ha fatto un po’ di tabelline, disegnato un circuito i cui giocare con tappi di bottiglie gelosamente recuperati. Ha lasciato il cuore per quei bambini, senza niente, senza un gioco, senza un’aspettativa diversa dalla misera quotidianità fatta veramente di poco. Visita al forno del villaggio.
Oggi invece una rapida visita a le Grand Marché, dove abbiamo comprato i soliti passport di osso, attorniati da un tot di ragazzotti che ci volevano vendere di tutto.
Nel pomeriggio incontro con i bambini aiutati a distanza… Mi è piaciuto che alla fine le mamme e i babbi hanno riordinato e pulito tutto senza che lo chiedessi loro.
A sera abbiamo incontrato David un ‘ragazzo ‘ di 44 anni che dall’età di 14 anni, dopo una iniezione anti malarica e rimasto paralizzato agli arti inferiori; grazie a un contributo della BCC imolese inizierà un’attività autonoma da calzolaio. È stato emozionante veder la sua gioia, che quasi non conteneva le lacrime. Ora tocca a lui usare questa opportunità che gli viene offerta.
E così siamo alla fine di questa esperienza africana… Domani sera si riparte per l’Italia. Dovrò “rileggere” bene tutte le esperienze di questi giorni, raccontarle a chi condivide con me questa avventura di AVIAT e insieme valutare le prossime strategie di intervento.